Archive for the ‘Uomini & Tempi’ Category

Gli anni duri in carcere diventano un tesi per Salvatore «Totò» Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia condannato per favoreggiamento alla mafia, che ha studiato e preso a cuore il caso del sovraffollamento delle carceri nei suoi anni di prigionia, fino a farne una tesi, scritta da dietro le sbarre del carcere Rebibbia di Roma.

Sempre nella capitale, all’Università della Sapienza, l’ex governatore siciliano si è laureato oggi in Giurisprudenza, con una tesi dal titolo «Contrasto al sovraffollamento carcerario tra Costituzione e convenzione europea»: il suo lavoro è stato premiato con un 110 e lode. Dimagrito e provato dagli anni da carcere, la stesura della tesi e la scrittura in generale, come ha raccontato lui molte volte, lo hanno aiutato a sopportare la pena, finita solamente lo scorso anno, quando il predecessore di Raffaele Lombardo uscì dal carcere per riabbracciare i suoi cari.

Bogie, come lo chiamava Spencer Tracy, è in cima alla lista delle cento leggende della storia del cinema stilata dall’American Film Institute. Esordì nell’industria all’inizio degli Anni 20, ma divenne attore a tempo pieno solo dopo la crisi del ’29. Dai ruoli da gangster passò a quelli di protagonista in film come Una pallottola per Ray (1941) o Il mistero del Falco (1941). Il secondo segnò l’inizio di un sodalizio durato molti anni con il regista John Huston, che lo scelse di nuovo per Il tesoro della Sierra Madre (1947), L’isola di corallo (1948) e La regina d’Africa (1941), film con cui Bogart vinse l’Oscar. L’anno successivo l’attore segnava la storia con la sua interpretazione in Casablanca, film tra i più celebri di tutti i tempi, accanto ad Ingrid Bergman. Il film ottenne otto nomination e tre Oscar: miglior film, miglior regia a Michael Curtiz e migliore sceneggiatura non originale.

Un’altra partnership importante per Bogie fu quella lavorativa e sentimentale con Lauren Bacall, più giovane di lui di 25 anni. I due si incontrarono sul set di Acque del Sud (1944), quando lei era appena diciannovenne e Humphrey era ancora sposato con la sua terza moglie, Mayo Method.

Adesso che dal palcoscenico di un’antimafia di facciata rotola uno stuolo di “professionisti” travestiti da politici, imprenditori, giornalisti, preti, magistrati “duri e puri”, la profezia di Leonardo Sciascia viene spesso richiamata e condivisa anche da chi contestò lo scrittore eretico di Racalmuto. A trent’anni dalla pubblicazione del famoso e discusso articolo. Tanti ne sono trascorsi dal 10 gennaio 1987, quando nelle edicole e nella vita pubblica irruppe il provocatorio titolo del Corriere della Sera sui “professionisti dell’antimafia”.

Con la sua profetica lungimiranza, senza che nessuno potesse allora immaginare la deriva dei nostri giorni, in tempi recenti segnata perfino dall’assalto di famelici magistrati ed avvocati sulla gestione dei beni confiscati, Sciascia, dal suo buen retiro di Contrada Noce, dalla casa di campagna a dieci minuti dai Templi di Agrigento, provava a smascherare i rischi dell’impostura, di una antimafia da vetrina. E ne aveva titolo, lui che la mafia l’aveva fatta diventare caso nazionale negli anni Sessanta con saggi e romanzi, sbattendola in faccia ad una opinione pubblica distratta, ad una classe dirigente spesso connivente, indicando la strada da perseguire, quella dei soldi, delle banche, delle tangenti.

Google celebra con un doodle i 117 anni dalla nascita dell’ungherese Ladislao José Biro, l’inventore della penna a sfera (nato appunto il 29 settembre 1899). Sulla home page del motore di ricerca, campeggia l’immagine di una mano che impugna appunto una penna biro con la quale traccia la scritta Google.

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Giornalista e inventore, naturalizzato poi argentino, Biro – si legge si Wikipedia – creò la penna a sfera (poi chiamata biro, dal suo nome) intorno alla fine degli anni trenta insieme al fratello György. Trovare una soluzione al problema delle macchie che le penne stilografiche lasciavano sui fogli era diventata un’esigenza: così Biro provò a sostituire il tipo di inchiostro che si usava per scrivere con quello delle rotative che stampavano i giornali.

freddy mercuryAvrebbe compiuto 70 anni lo scorso 5 settembre Freddie Mercury, il compianto frontman dei Queen. Ammalatosi di AIDS, a seguito delle sue già precarie condizioni di salute, fu stroncato da una broncopolmonite il 24 novembre del 1991. Animale da palcoscenico, ma soprattutto, indiscusso genio musicale, il suo talento è riuscito a mettere d’accordo tutti.

Critica e pubblico sono sempre stati della stessa opinione: la voce di Freddie Mercury era speciale. Unica a tal punto che anche la scienza è intervenuta per cercare di svelare il mistero delle sue straordinarie doti vocali.

Un gruppo di ricercatori austriaci, cechi e svedesi ha condotto uno studio, pubblicato su Logopedics Phoniatrics Vocology, analizzando sia il canto che il parlato di Mercury. Sebbene non siano riusciti a confermare la leggenda che il cantante riuscisse a coprire 4 ottove piene, hanno scoperto alcune curiosità sulla sua estensione vocale.

GARCIA-LORCAIl giudice argentino Maria Servini che dal 2010 si occupa da Buenos Aires dei crimini della dittatura franchista, ha accettato di indagare sulla scomparsa del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, avvenuta esattamente 80 anni fa. Secondo quanto confermato alla Dpa da fonti dell’Associazione per il Recupero della Memoria Storica (Armh), il giudice argentino ha accolto la denuncia presentata dal gruppo in aprile e ha inviato un atto legale in Spagna per avviare il procedimento.

La denuncia al giudice Servini si basa su un rapporto della polizia del 1965 che è stato reso noto lo scorso anno e che, secondo l’Armh, “ricostruisce in maniera inconfutabile le circostanze dell’arresto e dell’omicidio” di Lorca. Nel rapporto il poeta viene accusato di essere socialista e massone e di “pratiche omosessuali”. L’associazione vuole che si richiedano al ministero degli Interni spagnolo questo documento e “tutti i documenti” relativi alla “detenzione e all’omicidio” di Lorca.

Cavi, lavagnette, cuffie e tre “armi” principali: una levetta per il “chiamante”, una per il “chiamato” e una terza, la più importante, per l’ascolto. Erano questi i ferri del mestiere “perduto” delle telefoniste, ovvero delle operatrici che rispondevano all’apparecchio e poi mettevano in comunicazione l’interessato con l’utente finale. Un lavoro nato negli ultimi decenni dell’Ottocento per poi esplodere soprattutto nel Dopoguerra in Italia e nel mondo.

centraliniste

La gestualità e la manualità del lavoro del centralinista sono entrate nell’immaginario collettivo quasi come fossero movimenti di un automa. Metti il cavo, leva il cavo, sposta lo “switch”, mano sulla cuffia, ripeti la stessa frase. In realtà, oltre a svolgere la mansione di operatrici di commutazione, le telefoniste fornivano altri servizi telefonici di informazione: dall’elenco abbonati alla dettatura telegrammi, dalle traduzioni in linea alla segreteria telefonica. E ancora la sveglia, l’ora esatta, il soccorso stradale, le informazioni su cinema, farmacie e percorsi stradali, perfino l’assistenza ai compiti dei bambini.

L’ora X è scattata: alle 17:30 di oggi Elisabetta II è diventata il sovrano che ha regnato più a lungo assiso sul trono di Inghilterra. Nessuna come lei, neanche la mitica Vittoria, sua bisnonna, che in questo pomeriggio (09 Settembre 2015) ha perso per sempre il suo record.

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Lei la corona la portò dal 1837 fino al 1901. Tanto ma non abbastanza per mantenere il primato, che stasera sarà riscritto dagli oltre 63 anni e 7 mesi (secondo il calcolo della “BBC” 23.226 giorni) vissuti da prima cittadina della Gran Bretagna dall’attuale capo del Commonwealth.

DAnnunzioUn mistero lungo decenni svelato grazie a moderne tecniche di indagine e un fazzoletto vecchio di 100 anni. Un testo finora rimasto inedito, infatti, è stato attribuito dai carabinieri a Gabriele D’Annunzio utilizzando un fazzoletto che il poeta nel 1916 aveva macchiato con liquido seminale per donarlo a una sua amante come ricordo di una notte d’amore.

Dopo 100 anni, quelle tracce si sono conservate e hanno così permesso agli investigatori del Racis (il Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) di isolare il Dna di D’Annunzio ed attribuire con certezza il testo allo scrittore. Il fazzoletto è stato fornito dal museo del Vittoriale.

Carmelo Campanella e il suo -papiro-Fino a pochi anni fa viveva in campagna: faceva il contadino e allevava bovini. Ora Carmelo Campanella è diventato, a 84 anni, una preziosa fonte di memoria e di cultura popolare. Gli studiosi lo hanno scoperto quando Campanella ha cominciato a scrivere storie, poesie, canzoni, preghiere quasi tutte in dialetto siciliano. Le ha raccolte dalla tradizione orale, sotto forma di “cunti” le ha memorizzate con cura e passione e dal 2000 le va trascrivendo. All’inizio non ha neppure usato la carta comune. Per risparmiare ha composto lunghe strisce di carta ruvida ricavate dai sacchi vuoti del mangime.

Col tempo ha finito per creare, quasi senza rendersene conto, un patrimonio culturale di grande interesse: lo ha compreso per prima la storica Chiara Ottaviano che ne ha parlato nel sito dell’Archivio degli iblei e oggi ha presentato il lavoro del contadino letterato all’apertura della manifestazione “Lib-e-ri a Ragusa”. «Si tratta di un documento eccezionale – dice Gianni Guastella dell’Università di Pisa – per le modalità con cui Campanella ha riversato sulla pagina scritta la sua memoria, il suo abile appropriarsi della scrittura, allo scopo di farne uno strumento con cui lasciare un proprio segno».

bill-gatesCon i suoi 85 miliardi di dollari, Bill Gates è ancora una volta l’uomo più ricco del mondo. A incoronarlo è il cinese Hurun Report, che ha pubblicato la lista dei paperoni del pianeta.

Rispetto all’ultima classifica di Forbes, c’è un cambio soltanto nel terzo gradino del podio, conquistato da Warren Buffet che scalza Amancio Ortega, mentre l’argento va al messicano Carlos Slim.

Il patrimonio del 75enne titolare di America Movil ammonta a 83 miliardi, mentre quello del terzo classificato è di 76 miliardi. Si ferma a 55 la ricchezza dello spagnolo, il patron di Zara. I primi tre in classifica hanno tutti quanti incrementato il loro patrimonio rispetto all’anno scorso: Gates del 25%, Slim del 38% e Buffet del 19%, mentre Ortega è più “povero” dell’11%.

Mademoiselle Coco Chanel spia dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. È quanto sostiene un documentario francese, secondo il quale la stilista avrebbe fatto parte dell’Abwehr, il servizio segreto al soldo di Adolf Hitler. Secondo i documenti ritrovati e resi noti, il nome in codice della fondatrice della maison francese sarebbe stato “Westminster”, un riferimento alla sua relazione con il Duca di Westminster.

coco chanel

Il coinvolgimento di Chanel con i nazisti sarebbe iniziato al momento del crollo dell’esercito francese nel 1940. Tornata a Parigi, la stilista si trasferì al Ritz Hotel, all’epoca quartier generale dell’aviazione militare tedesca. Ben presto iniziò una relazione con un alto ufficiale della Gestapo, il barone Hans Gunther von Dincklage, che la introdusse nelle alte sfere naziste, tanto da essere inviata nel 1943 a Madrid per cercare, per altro inutilmente, di mediare, grazie anche alla sua conoscenza con Winston Churchill, una tregua con gli ufficiali britannici di stanza lì.

Malala-YousafzaiA 17 anni, Malala Yousafazi è la più giovane vincitrice di un premio Nobel per la Pace. L’attivista pakistana per i diritti delle donne e’ assurta a fama mondiale dopo l’attentato che subì il 9 ottobre 2012, quando fu ferita alla testa e al collo da due militanti di Tehrik-i-Taliban che le spararono mentre rientrava a casa in autobus.

L’agguato fu una punizione per gli articoli scritti su un blog per la Bbc, firmati con lo pseudonimo di Gul Makai, in cui Malala raccontava i soprusi subiti dalle popolazioni della valle dello Swat tra il 2003 e il 2009, sotto i talebani, compreso il divieto all’istruzione per le donne.

Nobel per la Medicina a tre neuroscienziati: l’americano John O’Keefe e i coniugi norvegesi May-Britt ed Edvard Moser. Hanno scoperto le cellule nervose che costituiscono il sistema di posizionamento nel cervello: un sistema che ci permette di orientarci, come una sorta di “Gps biologico”, avendo costantemente le coordinate spaziali del luogo in cui ci troviamo. Studi che hanno dimostrato l’esistenza di una base cellulare, organica, anche per le funzioni cognitive più elevate.

nobel medicina 2014

May-Britt Moser ha saputo di essere stata premiata mentre si trovava nell’Università in cui lavora, a Trondheim in Norvegia. «Ha pianto per un minuto e ha parlato con il suo team» ha detto una portavoce dell’ateneo. «È fantastico, sono ancora sotto choc. Quando me l’hanno detto mi sono messa a piangere» ha ammesso la stessa scienziata. In un audio postato via Twitter sul sito dei Nobel, la scienziata spiega di avere appreso la notizia mentre era in riunione con i suoi collaboratori.