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Dal settembre 2016 circola su Facebook uno stato comparso sulla pagina “Fiore 21 – racconti, pensieri e birra”, gestita dell’allenatore dell’under 14 del Rugby Lyons Settimo Milanese Mauro D’onofrio Zannier. Il post, usando l’ironia e il paradosso, “mette in guardia” dal rugby i genitori che vogliono iscrivere il proprio figlio a un’attività sportiva.

Il testo dal sapore agrodolce è stato condiviso nell’ambiente rugbistico da centinaia di genitori, giocatori e allenatori. E ora che sta tornando settembre, mese di iscrizione alle varie discipline, è il momento giusto per rileggerlo.

Non è l’esercizio fisico la chiave per controllare il peso, come si potrebbe essere portati a pensare, ma piuttosto altri fattori tra cui la dieta. L’attività fisica ha moltissimi benefici, che vanno dalla riduzione del rischio di malattie cardiache, diabete e cancro fino a un maggior benessere a livello mentale e le persone che la praticano vivono più a lungo e più in salute. Ma può essere collegata anche a un aumento dell’appetito, cosa che porta a mangiare di più per compensare o ad essere meno attivi nel corso della giornata.

Emerge da uno studio della Loyola University di Chicago, pubblicato su PeerJ, parte di una ricerca denominata Met (Modeling the Epidemiologic Transition Study). «I risultati indicano che l’attività fisica può non proteggere dall’aumento di peso» evidenzia l’autrice, Lara R. Dugas.

Per la ricerca sono state prese in esame 1944 persone, tra i 25 e i 40 anni, provenienti dagli Stati Uniti e da altri quattro Paesi: Ghana, Giamaica, Sudafrica e Seychelles. Per verificare il livello di attività fisica è stato chiesto loro di indossare un accelerometro per una settimana e sono stati misurati altri valori come peso, altezza e grasso corporeo all’inizio, dopo un anno e dopo due.

Nella ricchissima bacheca di Usain Bolt ci sarà un oro in meno. Secondo quanto riferisce la Bbc, il Comitato Olimpico Internazionale ha ufficializzato la squalifica della staffetta 4×100 giamaicana ai Giochi di Pechino 2008 per il caso di doping di Nesta Carter. Membro della staffetta oro anche a Londra 2012, Carter è risultato positivo alla methylhexaneamina nell’ambito dei nuovi test effettuati dal Cio lo scorso anno.

Una brutta tegola per tutta la squadra giamaicana (Carter, Frater, Powell e Bolt), che a nove anni di distanza dal successo ai Giochi deve subire l’onta del doping e consegnare la medaglia d’oro conquistata in Cina al quartetto di Trinidad e Tobago (argento al Giappone, bronzo al Brasile). In particolare per effetto di questa decisione dei Cio, Usain Bolt, ultimo staffettista giamaicano a Pechino, sarà costretto a restituire una delle sue nove medaglie d’oro olimpiche vinte in carriera e a dire addio al triplo triplete.

I Giochi olimpici moderni sono stati caratterizzati non solo dalle vittorie e dai record stabiliti dagli atleti, ma anche da molti episodi che hanno avuto un significato diverso da quello sportivo e che hanno influenzato gli avvenimenti del periodo in cui sono successi.

giochi-olimpici

Fatti del genere accaddero per esempio ai Giochi olimpici del 1936, organizzati dalla Germania nazista, o nelle Olimpiadi boicottate dai due paesi più importanti dell’epoca, Stati Uniti e Unione Sovietica, per via della Guerra fredda.

A sei giorni dalla fine delle gare di Rio 2016, le medaglie conquistate dall’Italia sono 23, suddivise in 8 ori – l’ultimo conquistato ieri da Elia Viviani -, 9 argenti, e 6 bronzi. Questo significa che, attualmente, i premi che devono essere elargiti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano corrispondono a 2 milioni e 75mila euro.

Oro-Rio-2016

Per chi raggiunge il gradino più alto del podio è previsto, infatti, un importo corrisposto di 150mila euro lordi, 10mila in più rispetto a Londra 2012. La medaglia d’argento viene corrisposta con 75mila euro e il bronzo 50mila. Secondo gli obiettivi di 25 medaglie, l’Italia è in piena tabella di marcia.

costume ginnasta

Se seguite le gare di ginnastica artistica è probabile che vi siate accorti che sui body delle ginnaste – quei vestitini simili a costumi da bagno ma con le maniche lunghe – ci sono sempre più brillantini. La cosa è particolarmente vera per le atlete della squadra statunitense, e il New York Times ha spiegato a cosa sia dovuto il cambiamento e ha ricostruito la storia dei costumi delle ginnaste negli ultimi 40 anni. L’aumento dei brillantini sui body delle atlete – spiega il New York Times – è dovuto in gran parte ai gusti e alle scelte delle atlete e delle direttrici tecniche delle squadre di ginnastica artistica, ma anche al fatto che la vistosità dei body aiuta a vedere meglio le ginnaste e le loro prestazioni all’interno dei grandi stadi e al modo in cui è cambiato lo sport, che è sempre più fisico e meno “artistico”.

I body non sono sempre stati luccicanti e coperti di brillantini. Su quello con cui Nadia Comaneci vinse tre medaglie d’oro alle Olimpiadi di Montreal del 1976 diventando famosa in tutto il mondo non c’era niente di brillante: il body era molto semplice, bianco con tre strisce dei colori della bandiera della Romania – blu, giallo e rosso – ai lati. All’epoca i body erano fatti di poliestere o di altri tessuti elasticizzati ma che a differenza di quelli moderni rimanevano un po’ più larghi. Solo all’inizio degli anni Ottanta si cominciò a realizzarli usando l’elastam, la fibra sintetica di poliuretano che comunemente viene chiamata Lycra, dal marchio di uno dei produttori più famosi.

fabio-basile-oro-rio-de-janeiroUno strepitoso Fabio Basile demolisce tutti gli avversari e si prende l’oro nella categoria 66 kg del judo maschile. E’ il primo oro azzurro a Rio 2016, ma soprattutto si tratta della 200esima medaglia più preziosa nella storia olimpica dell’Italia: percorso netto per il piemontese, nella finale con il coreano An è decisivo un ippon. E dal judo arriva anche l’argento nei 52 kg femminili di Odette Giuffrida, sconfitta dalla kosovara Kelmendi in finale.

Straordinario Fabio Basile. Il judoka piemontese travolge ogni avversario partendo dai sedicesimi e va a prendersi un oro storico per i colori italiani: doveva essere Rossella Fiamingo a mettersi al collo per la 200esima volta il metallo più prezioso, gli appassionati azzurri hanno dovuto aspettare 24 ore.

Sotto i colpi di Basile cadono il tedesco Seidl, l’azero Shikhalizada, il mongolo Davaadorj e poi lo sloveno Gomboc. E’ proprio la semifinale il match più complicato, risolto solo grazie alle penalità assegnate all’avversario dell’azzurro. La finale contro il coreano Baul An è invece senza storia: Basile la risolve dopo pochi secondi con un ippon, il colpo alla vita e mossa fatale dell’arte marziale. Urlo folle alla fine del match per il judoka piemontese, che già in precedenza aveva esaltato con il suo talento la Carioca Arena 2, portando dalla sua parte tutto il pubblico brasiliano.

Rio_giochi_2016.svgI record, le gare, le medaglie. I successi inattesi e le delusioni cocenti. Il sudore e lo sforzo. Le Olimpiadi, certo, sono tutto questo, ma come ogni manifestazione sportiva che si rispetti, hanno anche la loro colonna sonora. Alzi la mano chi, guardando magari la finale dei 100 metri a rallentatore, non abbia risentito nelle orecchie la musica di “Chariots of Fire”, scritta dal musicista greco Vangelis per il film Momenti di Gloria (che raccontava la storia degli universitari di Cambridge all’Olimpiade di Parigi del 1924).

In realtà tra i brani legati ai Giochi, è quella che non è mai stato inno olimpico. Però, dopo l’Oscar nel 1982, è comunque diventata emblema di ogni impresa sportiva e inno “ad honorem”. Tanto che nel 2012, a Londra, fu ripresa dal regista Danny Boyle.

Quest’anno per Rio 2016, come canzone ufficiale, è stata scelta “Alma e Coração”, brano interpretato dalla star del samba Thiaguinho con il rapper Projota ed è un inno al paese sudamericano che organizza l’importante evento sportive. Ma ogni edizioni dei Giochi ha avuto, con alterne fortune, una colonna sonora che l’ha caratterizzata. A scorrere i nomi degli artisti che hanno partecipato alle Olimpiadi della musica c’è da impallidire: Muse, Whitney Houston, Queen, Bjork, solo per ricordarne alcuni.

Quando le Olimpiadi erano una cosa seria, cioè nell’antichità, non si correva per partecipare: si correva per vincere. Era uno dei momenti più importanti della vita delle città greche, tanto da poter bloccare le guerre. Da Olimpia, la città dove si svolgevano queste manifestazioni, cominciavano storie di gloria imperitura. Quelli, insomma, erano veri giochi. E i campioni di allora furono tanto grandi che, ancora oggi, si conoscono i loro nomi.

olimpiadi greche

Andando a guardarsi papiri, steli ed epigrafi, si scopre che, nel 776 a.C., il vincitore della gara dello stadion fu Corebo di Elis, cuoco e fornaio umile ma velocissimo. Superò tutti i suoi concorrenti, di cui non sappiamo nulla – è il prezzo, severo ma giusto, della sconfitta – percorrendo i 192 metri dello stadio di Olimpia.

“È la fine di un’era”. È questa la frase che sintetizza il pensiero della stampa spagnola che, subito dopo il triplice fischio di Italia-Spagna, vinta dagli azzurri per 2-0, celebra il funerale sportivo della nazionale iberica, campione d’Europa in carica.

italia-spagna
Sui principali siti dei giornali sportivi spagnoli il leitmotiv è sempre lo stesso: “È la fine di un ciclo”, titola l’edizione on line del ‘Marca’, “È la fine di un’era”, gli fa praticamente eco il cugino ‘As’. Grande risalto al crollo delle furie rosse anche sui giornali non sportivi.

Euro 2016, il tabellone degli ottavi

Posted: 24th Giugno 2016 by Giovanna in Calcio, Euro 2016, Sport
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Con le due gare Italia-Irlanda e Svezia-Belgio si è chiusa la prima fase (a gironi) di Euro 2016. Adesso, per tutte le 16 formazioni rimaste ancora in corsa, ci sono due giorni di riposo.

euro_2016

Poi, la massima manifestazione continentale per Nazionali entrerà nel vivo sabato 25 giugno con l’inizio delle partite a eliminazione diretta. È un tabellone ‘insolito’, visto che tutte le squadre più forti si trovano tutte nella parte destra (Italia compresa), mentre in quella sinistra ci sono quelle decisamente meno forti.

Ecco la griglia completa degli ottavi di finale:

Un’app contro il terrore: a due giorni dal fischio d’inizio di Euro 2016 il governo francese lancia un’applicazione con la quale chiunque sia in possesso di uno smartphone potrà essere avvisato in tempo reale di una «crisi maggiore» o di una minaccia terroristica incombente.

saip app

Promesso dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve dopo gli attentati del 13 novembre il dispositivo si aggiunge a metodi più classici come le sirene o le indicazioni impartite dalle forze dell’ordine, che, tra l’altro, da qualche tempo, vengono trasmesse anche via Twitter. Ancora freschi nella memoria sono i cinguettii della polizia belga durante le operazioni antiterrorismo nel cuore di Bruxelles. Per ricevere le notifiche ogni utente dovrà inserire le aree territoriali che lo interessano o accettare la geolocalizzazione. Il governo assicura che «per la privacy non c’è alcun rischio».